NOTE DAL CINEMATOGRAFO / Appunti scimmieschi attorno al cinema, i suoi posti.
Loreak
Un mazzo di fiori per strada è uno dei simboli più struggenti del nostro immaginario. Lo vediamo, sappiamo subito cosa significa, e ci scopriamo per un attimo indifesi di fronte a una tristezza improvvisa, irrazionale, muta e profonda.
Quanto altro rivelano i fiori se invece che appoggiati a un muro o sull’asfalto sono su un tavolo, a un evento, tra le mani di un uomo che se ne prende cura o di una donna che li porta al viso chiudendo gli occhi, tenendoli aperti, guardando oltre.
Con le parole che i fiori dicono al posto nostro e usando le tinte della nebbia per raccontarne i colori, Loreak esplora incomprensioni, solitudine, affetti e il logorante umano ribellarsi all’oblio.
Perché il confine tra esistenza e memoria è un filo sottile, teso di una paura che non è solo quella di essere dimenticati, ma anche, soprattutto, quella di dimenticare.