NOTE DAL CINEMATOGRAFO / Appunti scimmieschi attorno al cinema, i suoi posti.
Joker
Joker corrompe la mia riluttanza con un biglietto gratuito e vince ridendo come un pazzo che come un uomo prende calci e fa il pagliaccio. Joker salva la miseria di Hollywood senza scappare da nessuna parte. Non dice niente, inventa meno, eppure è nuovo, più vero di un circo e istericamente attraente fotogramma dopo fotogramma. La legge divina del marchio tira comunque il suo cappio allestendo maldestra la condanna a un seguito. Questo cinema è un inganno grasso, un trucco bianco dietro il quale di certo non sta la promessa di un cambiamento. Ma per due ore si sogna, e per due ore anche questo è un peccato veniale che si lascia passare.