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note dal cinematografo

NOTE DAL CINEMATOGRAFO / Appunti scimmieschi attorno al cinema, i suoi posti.

Little Women

È un indescrivibile sollievo che Little Women sia meglio del suo primo zuccherino atto, della tragica convenzionalità della musica che l’accompagna e della patinata fotografia che lo racconta.
Piuttosto che adattare il testo originale, Greta Gerwig sembra comporre le sue memorie di lettrice abbandonandosi al piacere creativo di confondere i suoi panni di autrice, di donna, di autrice donna con quelli di Luisa May Alcott e della sua meravigliosa eroina, aspirante scrittrice, Jo March. La sua versione prende forma in retrospettiva, sacrificando con coraggio e bravura la narrazione cronologica a favore di un viaggio emotivo tra attimi sparsi di passioni silenziose e romantico realismo.
Una giostra in costume che non incanta me particolarmente, ma che è senz’altro più vivace e contemporanea di quello che potrebbe indurre sbrigativamente a pensare.

 
—acGreta Gerwig, 2019