NOTE DAL CINEMATOGRAFO / Appunti scimmieschi attorno al cinema, i suoi posti.
Napoli velata
Napoli è Napoli, e Napoli non basta. L’ode partenopea di Ferzan Özpetek è un incontro di stupende intuizioni con ambizioni più elevate di quanto riescano a volare. Il velo che chiude, in apertura, il parto del femminiello, quello di marmo e aria sul Cristo di Giuseppe Sanmartino, quello che protegge i personaggi, i loro segreti, i misteri di una città dove antico, contemporaneo, cronaca e leggende non smetteranno mai di condividere i vicoli, il vento e il mare. Ma è anche il velo di una mancata lucidità artistica che fa sembrare Napoli velata il lungo episodio di una serie televisiva lasciando al pubblico di immaginarsi il film che poteva essere e non c’è, o non si vede.