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note dal cinematografo

NOTE DAL CINEMATOGRAFO / Appunti scimmieschi attorno al cinema, i suoi posti.

Rebecca

Con tutta l’ammirazione che provo per Ben Wheatley, temo che l’unica cosa buona della sua versione di Rebecca sia l’avermi portato a rivedere quella di Hitchcock, o di Selznick. La sua rilettura recupera un fondamentale punto narrativo che il codice morale dell’epoca aveva impedito di portare sullo schermo, ma abbandona una geniale variazione saffica che Hitchcock era riuscito a vendere all’altrettanto rigida censura di quegli anni.
La nuova drammatizzazione cinematografica di Rebecca fatica quanto già la prima a risolvere con brio un romanzo non certo privo di colpi di scena, ma non potendosi aggrappare al carisma di un attore come Laurence Olivier, finisce davvero con l’annegare. Se non nelle burrascose acque della Cornovaglia, nei fasti di una produzione senza molta anima, né apparente ragione d’essere.

 
—acBen Wheatley, 2020