Cavallo bianco Un coro di idioti con voci diverse, gli occhi crepati tra gli orchi nel letto e i santi del giorno. Da solo sta un pazzo sopra una piatta in un mare d’aceto e liquido piombo. Un cavallo è nell’acqua di nervi scultorei il pallido crine. Si leva uno zoccolo ad alzare la sabbia, dal fondo nel cuore inquieta e grave la torbida nube. Scuro di notte il lento scarnare dei loro artigli, il sogno di un sonno che non si sveglia. Eccolo, è l’uomo— grida il pubblico a terra tra la pena e l’orrore, Eccolo è l’uomo, che non sarebbe mai stato. —ac18 October 2019