—ac
FranzKline_LeGros_1961.jpg

stanze

Maria

Come si può non amare
i mattoni di questa città

le sue notti puntate dallo splendore
bestiale di mille occhietti argentati

le sue mattine di bianca cera
e del suo porto i suoni convulsi.

Come non credere a Maria
schiva zingara dei suoi vicoli lordi

alle sue piastrelle sconnesse
ladre dei sogni di quanti sguardi
vi si siano persi a cercare il cielo,
a trovare polvere.

E alla bellezza

con cui ferisce e possiede
chi ha il privilegio
immenso
di bere assetato
il suo ruvido sangue.


—ac