Una gonna a fiori le accarezza le caviglie e una maglia bianca di cotone le disegna il corpo dalla vita in su. Tre tazze di carta e una mela rosa le stanno tanto salde tra le mani da sembrare che vi sia aggrappata.
La evito per poco con una destrezza memorabile che entrambi presto scorderemo assieme al terrore che per un attimo ci avvicina. La montatura nera le scivola sulla punta del naso mentre bionda e funambola difende i caffè degli ignari colleghi, e la mela.
Siamo i giocolieri delle prime ore, quelli dei numeri che aprono il gran circo. Quelli con il costume più logoro, che dal buio della platea sembra sempre nuovo e candido.