Scalza in una vetrina di Windmill Street come un manichino, veste un cappotto lungo alle caviglie chiare sopra una maglia bianca di cotone. Ferma e bionda fino alle spalle, sta appoggiata a una parete col telefono all’orecchio. Il negozio è pieno di luce, polvere e nient’altro. Senza peso aspetta una voce, guarda dall’alto oltre i passanti, respira piano per sentirne il suono. Alcune mattine stanno zitte dietro un vetro, e non c’è davvero niente più di questo.