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gente e strade

Semi di zucca

Un uomo secco con lo sguardo da corrispondente di guerra siede di sbieco accanto a una donna spettinata della stessa età. Meno di ottanta, marito e moglie.
Inquartato, accaldato, al lato opposto del piccolo tavolo senza tovaglia, dei piatti caldi, i bicchieri pieni e una bottiglia a metà, sta un uomo più giovane con tante gengive e due sole lenti sugli occhi neri. Di sesso, olocausto, filosofia e futuro, è lui a parlare, a cercare opinioni con avidità, rispettoso interesse, a condurre con garbo da commesso viaggiatore, venditore di spezie e talismani. Nel frattempo masticano, per niente voraci, si toccano le labbra coi tovaglioli e bevono vino. Ogni tanto si fermano, riposano i gomiti sul vecchio legno, incrociano le dita davanti al mento per ascoltarsi meglio. Poi un boccone, un altro sorso sincero. La zuppa del giorno di carote e patate dolci con un goccio di olio di semi di zucca. Il filetto di salmone al forno con cavolo riccio, lenticchie e noci. Le melanzane saltate, glassate alla soia.
Prima dei libri, dell’arte e qualsiasi credo, le cose più straordinarie ancora accadono, sono sempre accadute, attorno a un tavolo.


 
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