—ac
LaszloMoholy-Nagy_PP.jpg

gente e strade

Hampstead Heath

I sentieri di fango scivolosi e freddi. Petrolio. Oggi è l’incanto di una tela di Constable. L’aria asciutta della collina si lascia attraversare dalla pioggia senza un lamento. Il cielo è inquieto, incostante sopra le piante ancora scure. I tronchi immensi sono vecchi milioni di anni. L’Heath. Camminiamo come se ne fossimo sempre stati parte, e non apriamo gli ombrelli. Troviamo una panchina in una zona del bosco dove le piante sono tanto grandi da creare uno spazio raro, lontano da questa giornata di ansie logore e memorie che piangono per nessun motivo. Ci sediamo senza guardarci a respirare ogni singolo, sparuto fremito di natura ribelle. Un tetto di rami folti ci protegge dall’acqua che scende giovane e nuda, sempre più forte. Di fronte a noi, oltre l’arco angusto formato dagli alberi, un ampio ritaglio di brughiera. Scambio un cane per un porco rincorrersi da solo in lontananza. Qualche ramingo sta in mezzo al prato con gli stivali. Chi altri, se non attori o poeti di metà settimana. Non ci stupiremmo se due di loro fossero Keats e Coleridge. Sapremmo piuttosto di essere noi, di questa fiaba, gli unici fantasmi.


 
—ac